Quattro classi di prima, dell’Istituto Ottavio Serena e dell’Istituto Nervi-Galilei di Altamura, hanno cominciato l’attività dei laboratori teatrali previsti dal progetto “Io non resto a guardare”, per l’inclusione sociale e scolastica che termineranno a fine aprile 2024.
Il laboratorio teatrale mette in scena i propri vissuti, all’interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall’arte dell’attore.
Agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extra quotidiani, principalmente improvvisati, ma implica un minuzioso lavoro pre-espressivo, indispensabile alla creazione di quell’Altro da Sé che rende consapevole e sana la reazione con se stessi e con gli altri. È stato entusiasmante verificare come gli effetti degli incontri di gruppo producano risultati concreti ed efficaci, sul singolo, anche dopo la prima sessione, in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. La capacità dei singoli individui di sviluppare le proprie dinamiche creative ed i propri processi interni, con modalità performative, costituisce una maturazione relazionale del gruppo, promuovendo l’ empatia, l’ascolto e l’immedesimazione. Crediamo fortemente in questo progetto che coinvolge le nuove generazioni poiché rappresenta un’esperienza utile nella vita per un consolidamento del sé che migliora la gestione anche di conflitti relazionali dovuti ad incomprensioni che solitamente possono sorgere nella quotidianità a scuola, in famiglia, in amore, sul lavoro, nello sport.
OBIETTIVI
Il Laboratorio si propone di:
– creare uno spazio lavorativo e produttivo in grado di offrire agli utenti l’opportunità di esprimere la potenzialità delle proprie capacità espressivo-creative.
L’ambito delle arti e dello spettacolo, ed in particolare il teatro, permette di coniugare abilità e rispetto dei tempi di espressione e di apprendimento della persona.
Il “fare teatro” è un’azione costante nella storia dell’umanità; è possibile affermare che il teatro rappresenti una motivazione globale al conoscere, all’apprendere, all’agire e all’esprimersi in grado di rispondere alle esigenze, affettive, comunicative e motorie.
– Intervenire, in senso creativo-trasformativo, sui concetti di spazio, tempo, attenzione, memoria, relazione, comunicazione, e sugli aspetti emotivi dei partecipanti in modo complementare ed integrato alle altre attività di arteterapia.
– Rappresentare un’occasione, per chi lo sperimenta, di entrare in contatto con altre persone, anche molto diverse da sé, di vivere il lavoro di gruppo nel rispetto di ognuno e attraverso la fantasia e la creatività che questo clima di lavoro può favorire, avere un’opportunità di
crescita psico-fisica.
Questo modo di affrontare il lavoro, in assoluta mancanza di giudizio, e con gran rispetto nei confronti dei partecipanti più o meno abili nel compiere determinate consegne date dai 2 conduttori, permette di abbandonare reticenze e luoghi comuni, e consente ai partecipanti
di sentirsi liberi di esprimersi e dare il proprio apporto, sia in termini quantitativi che qualitativi, in qualsiasi momento.
Il Laboratorio è strutturato come un percorso di crescita che coordina e cerca di “mettere in scena”, attraverso le tecniche teatrali, il materiale di conoscenza, di esperienze e competenze provenienti da vari settori educativi.
DURATA E MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Ogni incontro sarà diviso in tre momenti:
1- Esercizi e giochi di riscaldamento (corpo-voce-movimento): che ha l’obiettivo di favorire la concentrazione, lo spostamento dell’attenzione su di sé, e l’integrazione psicofisica.
2- Fase di attività di gruppo (giochi-improvvisazioni-fabulazioni-drammatizzazioni), che rappresenta il nucleo della sperimentazione e ricerca di nuove modalità di espressione – comunicazione.
3- Fase di verbalizzazione di gruppo, che rappresenta la fase conclusiva dell’incontro, all’interno del quale è permesso lo scambio reciproco del vissuto oggettivo dell’esperienza appena conclusasi, il confronto, la razionalizzazione delle emozioni, la comunicazione anche a livello non verbale. In tal modo viene a definirsi un percorso che prevede: l’individuazione del tema emergente dal gruppo attraverso appropriati stimoli, sviluppo del tema sperimentando diversi linguaggi espressivi, scelta della modalità comunicativa rappresentativa, elaborazione semplice o complessa e organizzazione della comunicazione collettiva sino a giungere alla possibile messa in scena qualora il gruppo lo desideri.
TECNICHE E METODOLOGIE UTILIZZATE
Le tecniche utilizzate dagli esperti spaziano dalla Teatroterapia, al Teatro dell’Oppresso, sino a giungere alle modalità tipiche del Teatro classico contemporaneo.
Gli argomenti che affronteremo toccheranno i seguenti ambiti:
IMPROVVISAZIONE
– Aspetti pre-espressivi, educazione al movimento
– Il processo dell’improvvisazione e l’attimo del cambiamento
SPONTANEITÀ
– Gioco simbolico, movimento e voce
– Ricerca della spontaneità
ARMONIA
– Training fisico (equilibrio, disequilibrio, movimento) e training vocale (silenzio, suono,
respiro)
SENTIMENTO
– Spontaneità nelle relazioni di gruppo
Restate sintonizzati.