A.:”Io vi stavo cercando…E invece mi avete trovata voi, grazie.”
G.:”Un insieme di anime come scrigni preziosi e delicati che racchiudono in sé pensieri ed emozioni grandissime. Degli scrigni che aprendosi hanno dato vita a sensazioni contagiose e sorprendenti…pianti, rabbia… ma anche sorrisi dolcissimi che da quella sera porto con me come un meraviglioso dono ricevuto. Grazie.”
S.:”Grazie, mi sono sentita supportata, ho avuto la possibilità di parlare e di aprirmi completamente, mi sono sentita ascoltata e soprattutto capita da voi. Questo mi è servito tanto perché, nei giorni successivi durante la mia quotidianità sono riuscita a dare le risposte giuste al momento giusto.”
M.:”Donne e fragilità, il coraggio di condividere. Il primo incontro mi ha sorpreso, infatti, è stato proprio l’approccio della coordinatrice dell’associazione ACLI a sorprendermi. E’ entrata nella vita di ognuno di noi in punta di piedi, facendoci ascoltare una bellissima canzone di Fiorella Mannoia: “Il peso del coraggio”. Ci ha spinto a riflettere sulle parole del brano e se qualcuna di essa ispirava delle riflessioni sulla nostra vita. La musica, in cui io credo molto, ha portato veramente ognuno di noi, non solo a raccontare un po’ della propria vita, della malattia, ma anche a sentirci libere di essere capite. Personalmente questo incontro mi ha fatto riflettere ed aiutato in vari aspetti questo perché chi vive una malattia, sia personale che di un famigliare, spesso tende a chiudersi nel proprio dolore, si sente non compreso e solo. Ascoltandoci a vicenda tante convinzioni si sono iniziate a sgretolare e condividendo esperienze, seppur molto diverse tra loro, mi sono resa conto che il parlare non solo aiuta te stessa ma anche l’altra. Due ore o forse più sono volate tra pianti ma anche tante risate.”
C.:”Vorrei condividere qualche strofa di una canzone, a me molto cara, ascoltata per caso subito dopo il nostro primo incontro. – La storia siamo noi, nessuno si senta escluso. La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare. La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere -”
M.:”Donne e fragilità, il coraggio di condividere. Il primo incontro mi ha sorpreso, infatti, è stato proprio l’approccio della coordinatrice dell’associazione ACLI a sorprendermi. E’ entrata nella vita di ognuno di noi in punta di piedi, facendoci ascoltare una bellissima canzone di Fiorella Mannoia: “Il peso del coraggio”. Ci ha spinto a riflettere sulle parole del brano e se qualcuna di essa ispirava delle riflessioni sulla nostra vita. La musica, in cui io credo molto, ha portato veramente ognuno di noi, non solo a raccontare un po’ della propria vita, della malattia, ma anche a sentirci libere di essere capite. Personalmente questo incontro mi ha fatto riflettere ed aiutato in vari aspetti questo perché chi vive una malattia, sia personale che di un famigliare, spesso tende a chiudersi nel proprio dolore, si sente non compreso e solo. Ascoltandoci a vicenda tante convinzioni si sono iniziate a sgretolare e condividendo esperienze, seppur molto diverse tra loro, mi sono resa conto che il parlare non solo aiuta te stessa ma anche l’altra. Due ore o forse più sono volate tra pianti ma anche tante risate.”