Nell’intimo del mio cuore
tanto vicina a te mi vedo,
oh dolce creatura indifesa,
che, con il tuo soffrir
di quel mal tanto crudele,
a tante riflessioni inviti
sul perchè di tal maligna sorte.
Non ti conosco ancor,
non son venuto a cercarti,
ma il tuo volto oramai,
nel mio immaginario vedo
che, con tanta tenerezza,
a me e ad altri chiedi aiuto,
aiuto che possa alleviare
le tue pene, la tua sofferenza,
che possa portarti a vivere la vita
come quella che ogni uomo vive.
Non amareggiarti, non affliggerti,
non credere d’esser solo,
abbandonato al tuo destino.
Nessuno escluso,
tutti ti son vicini,
a cercar di capir quel male,
di renderlo innocuo, inerme,
per ridare a te la vita.
Scritto dalla classe III B Istituto Comprensivo “Spirito Santo DD1” Casal di Principe (Caserta)