Cara nonna, questa poesia la dedico a te.
Tu che nel corso degli anni mi hai cucito tanti vestiti,
con le tue mani virtuose e fantasiose
ora indurite e rattrappite da un male che logora piano…
Ti guardi allo specchio e vedi più rughe per la tua giovane età di nonna:
segni degli anni che passano appesantiti da un “raro carico”.
Tu che cerchi di respirare normalmente,
che vorresti camminare più velocemente,
ma poi ricordi che un terzo del polmone si è asciugato.
Anche se a volte la tristezza vela i tuoi occhi,
riesci ad accettare con pazienza ciò che hai,
cercando di prendere la vita con leggerezza,
dandoti da fare con le tue mani dure, ma d’oro.
Una somma della tua pensione va sempre alla ricerca medica.
perchè la speranza di avere risposte e nuove cure per tutti non ti abbandona mai.
Nonna,
lascia scivolare via i brutti pensieri,
sorridi, anche se la tua bocca è più sottile e rugosa,
sei sempre bella e speciale.
di Giacomo Zitti, scuola superiore “I.I.S. Osimo Castelfidardo (AN)