La storia che vi vogliamo raccontare, narra di una bambina che soffriva di una malattia che non le permetteva di respirare bene. C’era sempre il rischio che morisse soffocata. Per questo motivo portava sempre con sé un macchinario particolare, con dei tubicini collegati al naso, che le facilitavano la respirazione. Il primo giorno di scuola per lei non fu affatto facile, perché quando entrò nell’aula tutti gli altri bambini rimasero sorpresi nel vederla con quel macchinario strano e non ne capivano il motivo. Qualcuno iniziò a ridere e a prenderla in giro. Dopo alcuni giorni, la mastra raccontò loro il problema di quella bambina e invitò tutti a trattarla normalmente come una di loro e a socializzare con lei. Tre amiche le si affezionarono molto, anche se con il passare del tempo diventava sempre più difficile, perché lei non poteva fare le stesse cose e gli stessi giochi che facevano gli altri e a volte rimaneva in disparte. In una bella giornata di sole, l classe decise di trascorrere il momento della ricreazione nel cortile della scuola facendo dei giochi di gruppo. Al momento del gioco della campana la bambina cominciò a piangere perché aveva paura che saltando nei quadratoni poteva staccarsi i tubicini collegati al macchinario. Lei si rendeva conto di non riuscire a giocare come tutti e questo le faceva molto male. Infatti quando osservava gli altri bambini correre e saltare, il suo cuore piangeva più delle lacrime che le uscivano dagli occhi, perché era consapevole dei suoi limiti. Le tre amiche vedendo questa scena le si avvicinarono e cercarono di consolarla facendole capire che tutti hanno delle difficoltà, anche loro a volte non erano brave in alcuni giochi, ma questo non doveva farla rattristare e che avrebbero inventato dei nuovi giochi per lei, così decisero di fare una gara di bolle d sapone. I suoi occhi si illuminarono e abbracciò le sue amiche. Il papà di una di loro, che era un medico, ascoltando il racconto delle tre amiche, spiegò che si trattava di una malattia rara e che al momento non c’era possibilità di guarigione, mentre in Italia tutto questo non era possibile. Arrivato il periodo natalizio, la classe decise di organizzare qualcosa per aiutarla a guarire: un mercatino di natale e con i soldi ricavati li avrebbero donati a Istituti, Università, Centri di Ricerca affinché anche in Italia scienziati e medici cercassero di risolvere il problema della loro amica. tutti si diedero da fare per aiutarla organizzandosi nei pomeriggi liberi per realizzare ghirlande, palline decorate, ecc…Un giorno, inaspettatamente, bussarono alla porta dell’aula tre signori con dei camici bianchi che avevano deciso di studiare il caso di questa bambina, ringraziando gli alunni per la donazione fatta. Dopo qualche ,mese, grazie all’aiuto di fondi di persone ricche fu istituito un Centro di Ricerca che prese il nome “NOI SIAMO CON TE” dato da queste tre amiche.
di Ginevra Fiore, Danila Caputo, Vanessa Colonna, scuola primaria “3° circolo Roncalli” Altamura (BA)