LA GIRAFFA CON 6 ZAMPE

La giraffa con sei zampe

salta molto in alto

anche al primo salto

con velocissimo nelle gare

anche per giocare 

vince sempre tante cose

certe volte anche le rose

come spuntino

tutto il mattino. 

 

della classe 5 A C B, scuola primaria “ICS Locatelli-Quasimodo” Milano 

 

CARA NONNA

Cara nonna, questa poesia la dedico a te.

Tu che nel corso degli anni mi hai cucito tanti vestiti, 

con le tue mani virtuose e fantasiose 

ora indurite e rattrappite da un male che logora piano…

Ti guardi allo specchio e vedi più rughe per la tua giovane età di nonna:

segni degli anni che passano appesantiti da un “raro carico”.

Tu che cerchi di respirare normalmente,

che vorresti camminare più velocemente,

ma poi ricordi che un terzo del polmone si è asciugato.

Anche se a volte la tristezza vela i tuoi occhi,

riesci ad accettare con pazienza ciò che hai,

cercando di prendere la vita con leggerezza,

dandoti da fare con le tue mani dure, ma d’oro.

Una somma della tua pensione va sempre alla ricerca medica.

perchè la speranza di avere risposte e nuove cure per tutti non ti abbandona mai.

Nonna,

lascia scivolare via i brutti pensieri,

sorridi, anche se la tua bocca è più sottile e rugosa,

sei sempre bella e speciale.

 

di Giacomo Zitti, scuola superiore “I.I.S. Osimo Castelfidardo (AN)

 

 

 

CREDO CHE…

Credo che nella malattia rara ci sia la forza del coraggio e della speranza.

Credo nelle qualità e nell’impegno di medici e ricercatori che non smettono mai di cercare soluzioni e cure.

Credo che per vivere la malattia ci sia bisogno di molto coraggio e molta forza per andare avanti.

Credo che ci si debba voler molto bene per cercare di superare ogni timore nell’attesa e nella speranza di una cura che molte volte non c’è. 

Perchè la vita va vissuta a pieno senza sprecarne nemmeno un secondo.

 

di Federica Ramin, classe 1 B scuola media Istituto O.M. Corbino “Francesca Morvillo”

GLI OCCHI RIVELANO IL CUORE

Semplice non è

comprendere il perchè

estraniati, scherniti ed evitati

son coloro delle più alte virtù dotati.

Anche loro possono essere definiti “malviventi”

ma non per le azioni sbagliate commesse

o per le parole di cui spesso son carenti,

piuttosto per le loro emozioni talvolta sommesse.

Similmente ai detenuti però son trattati

e dalla “normale” società differenziati;

spesso son scansati

evitando di incrociare i loro occhi incantati.

La malattia e nei nostri cuori quando crediamo

di essere superiori.

Solo penandoci si comprende

come dalla sola fortuna dipende

e dai loro occhi si capisce

cosa in realtà stupisce.

Così attraverso le pupille i loro occhi aprono

e le incomprensioni si diradano.

 

di Orazi Davide, scuola superiore “Istituto A. Meucci” di Castelfidardo (AN)

 

COME TI CHIAMI

Un giorno gli ho chiesto come ti chiami

lui non rispondeva

non sapevo cosa succedeva.

Lui continuava a dire “Mami”

voleva forse dire mamma forse dramma.

Ammirava i panorami

eppur stavamo in un giardino,

e giocava con un gattino.

Correva per il prato,

il suo gatto aveva miagolato.

Ammirava i panorami,

intanto diceva “Mami”.

Ho capito cosa succedeva,

cosa lui mi chiedeva

voleva una mano

da ogni essere umano.

Era un bambino con un sogno

era una persona con un bisogno

voleva essere accettato

voleva che io non fossi sbadato.

Allora gli ho chiesto come ti chiami

e mi ha teso le sue mani.

 

di Sarah Diperno, Giuseppe Giorgio Digennaro, Trecy Farella, scuola primaria “3 Circolo Roncalli”classe 4 B  

IL COCCODRILLO SENZA DENTI

Il coccodrillo Carlo

è nato senza denti

perciò non può mangiare

gli essere viventi.

Infatti non può cacciare,

ma gli piace giocare:

per i bimbi è un amicone,

molto giocherellone.

 

di P. Cerizza e R. Dizon, scuola primaria “ICS Locatelli-Quasimodo” Milano 

MERAVIGLIOSE RARITA’

La vita è un duro mestiere,

c’è chi è affetto da “ipertensione arteriosa polmonare”.

La sofferenza quotidiana 

è un aspetto dell’esistenza umana.

“Il male è inerente a questo mondo”

dice chi soffre di “nevralgia del pudendo”.

Chi pensa di vivere in armonia

potrebbe imbattersi nell’ “iposfofatasia”.

Ciascuno di noi viene al mondo e lo lasceremo,

ma non sappiamo quando e perché;

c’è anche la “sindrome di Guillan Barré”.

Da millenni di ricerca

tante risposte son per via,

anche per la “lipodistrofia”,

ma qualcuna di esse non è altro che un calmiere,

a detta di chi vive

con l’ “ipercolesterolemia familiare”

Il lavoro di ricerca si deve intensificare 

affinchè queste “meravigliose rarità”

si possano debellare.

Dobbiamo lottare il più possibile contro la malattia,

resistere all’incalzare della sofferenza, vincere il male,

compreso il “deficit di tessuto limbare corneale”.

Chi convive con queste “meravigliose rarità”

necessita di tanta prossimità.

 

scritto dalla scuola superiore “Istituto Comprensivo Mantova 2”

Colpa mia

Ed io ti guardo

solo,  mentre guardi fuori

dalla finestra dell’ospedale

mentre immagini di uscire,

di ridere,

di stare con gli altri

di sentirti davvero parte di questo mondo

Mentre ignori che invece già ne fai parte

Ti guardo

penso

E’ solo colpa mia

se sei così

se non puoi correre

ridere

giocare

E’ colpa mia

se soffri di una malattia rara

E’ colpa mia

se sei stato privato della normalità

Darei la vita

per renderti straordinariamente felice

 

della scuola media Istituto Comprensivo Statale “Spirito Santo DD1” Casal di Principe (CE).