La vita di una persona con la Fibrosi Cistica pancreatica estesa ai polmoni non si può definire “normale”, infatti vi sono diverse complicazioni che non possono renderla tale.
Ma quando guardo mia sorella, sempre con il suo bel sorriso stampato in faccia, capisco che anche nel male chiunque può riuscire a vedere il bene.
Lei da qualche tempo è diventato il mio modello di vita.
Lei riesce a ridere di qualsiasi cosa, rendendo l’aria intorno a te più leggera e piacevole.
Io la vedo, anche solo dopo qualche passo ad andatura spedita, col fiatone. E ci soffro.
Ma quando vedo che nonostante la tosse, lascia mai…e che forse non la lascerà mai..riesce a prendere il lato positivo delle cose, non riesco a pensare a cosa potrei rimpiangere io della mia vita non apprezzando quello che ho.
Lei riesce a sopportare tutto questo, giorno e notte, in qualsiasi momento, lei riesce a riderci su.
Lei è la mia ancora, riesce a mantenermi con piedi per terra, riesce a farmi vedere cos’è la vita in realtà, perché siamo fortunati e non si deve mai dare nulla per scontato.
Se non ci fosse lei non riuscirei a vedere tutti i lati positivi della vita, che ci alimentano e ci fanno sorridere anche nei momenti più disperati.
Per rialzarci dopo ogni caduta.
Grazie a lei.
di Ranieri Mario, scuola superiore I.I.S.S “Panetti-Pitagora” Bari