di Ranieri, Rella, Soranno, Cianci, Iusco della 3 I, “Liceo Scientifico Salvemini” Bari
di Ranieri, Rella, Soranno, Cianci, Iusco della 3 I, “Liceo Scientifico Salvemini” Bari
Come te non c’è nessuno
Tu sei raro come non lo è nessuno.
Per noi tu sei l’unico, lo sai
E ogni giorno di più lo diventerai.
Noi bene ti vogliamo e
tutti insieme giochiamo.
Da te possiamo imparare
cose che non riusciamo nemmeno ad immaginare.
L’estate con te non passa mai
perchè giocare in piscina ci diverte assai.
La tua coraggiosa salita
ci fa riflettere sulla vita
di persona non impedita
che supera gli ostacoli in men che non si dica.
Tu percorri una tortuosa via
Dove c’è la presenza della tua armonia.
di Roberta Monitillo, Chiara Delia Chierico, Alessia Ragone della classe 4 B, scuola primaria 3° “Circolo Roncalli” Altamura (BA)
Malattie spesso rare
noi insiem possiamo curare,
ricercare medicine
per guarire bambini e bambine.
I dottori nell’ospedale
curano le malattie rare,
ma in nostra compagnia
guarirai in allegria.
Caccia via la nostalgia,
c’è gioia e allegria in questa CORSIA…
TI SALUTO VADO VIA,
SPERO CHE TU GUARISCA IN ARMONIA.
di Gramegna Gianluca, Colonna Pierluigi, Polignieri Roberto, Tragni Domenico della 3C. Scuola primaria 3° circolo Roncalli
Questo animale
non può saltare
ma con fatica
riesce a camminare
Questo animale
ha un udito
molto speciale,
riesce a sentire un pericolo
sopratutto se è un veicolo
di C. Abbattista e di P. Milanese scuola primaria ICS Locatelli-Quasimodo (Milano)
di Hoxha Rontej, Lorenzi Sebastiano, Bevilacqua Joey, Sibide Ibrahim della scuola superiore I.I.S. Leonardo da Vinci di Arzignano (VI)
Nell’intimo del mio cuore
tanto vicina a te mi vedo,
oh dolce creatura indifesa,
che, con il tuo soffrir
di quel mal tanto crudele,
a tante riflessioni inviti
sul perchè di tal maligna sorte.
Non ti conosco ancor,
non son venuto a cercarti,
ma il tuo volto oramai,
nel mio immaginario vedo
che, con tanta tenerezza,
a me e ad altri chiedi aiuto,
aiuto che possa alleviare
le tue pene, la tua sofferenza,
che possa portarti a vivere la vita
come quella che ogni uomo vive.
Non amareggiarti, non affliggerti,
non credere d’esser solo,
abbandonato al tuo destino.
Nessuno escluso,
tutti ti son vicini,
a cercar di capir quel male,
di renderlo innocuo, inerme,
per ridare a te la vita.
Scritto dalla classe III B Istituto Comprensivo “Spirito Santo DD1” Casal di Principe (Caserta)
Spesso ci lamentiamo
Per quello che abbiamo
Senza renderci conto
Di quello che possediamo.
Malattie rare in giro ce ne sono,
Dovremmo imparare
A guadare il mondo
Con occhi più interessanti
E capire l’importanza
Di qualcosa che magari
Per noi non è importante
Ma altre persone lo è.
Tu, malattia più unica che rara,
i dolori che mi porti, e le sofferenze che mi dai.
Ma grazie a te riesco ad assaporare pensieri di speranza.
Credo nel riscatto del valore della vita,
Credo nel coraggio di aprire il cuore,
di Filippo Discepoli 3 LSA, I.I.S. Osimo Castelfidardo, Liceo Scienze Applicate “A. Meucci”
Non sono mai sola: da diciassette anni vivo con una malattia chiamata sindrome di Barter.
Mi sono sentita dire tante volte che sono speciale, perché della mia malattia ci sono quattro casi in puglia, perché nascere a sei mesi, pesare quanto un coniglietto e poi sopravvivere è da Supereroi.
E mi chiedo: ma sono speciale solo per questo?
non solo speciale, quasi singolare perché da piccolina ero l’unica a poter tenere l’acqua salata sul banco di scuola e ridevo un sacco quando gli altri bevevano per sbaglio. Così la mia acqua con i farmaci, suscitava negli altri una faccia tra lo schifato e il meravigliato, e si domandavano come facessi a berla.
Essere singolare significa avere imparato ad ingoiare tre compresse per volta, mentre i miei coetanei per ingoiarne una, devono dividerla in quattro parti.
Essere singolare è anche sentirti una piccola infermiera perché ormai prepari la tua terapia da sola.
Essere singolare era ed è poter mangiare patatine a volontà perché ho bisogno del sale, è tenere il sale sempre a tavola e immergerci il dito come fanno i bambini con lo zucchero.
Essere speciale è essere felici di poter avere una cura a casa ed esserlo ancora di più di saltare un giorno di scuola pere fare esami do routine, e poi passare tutto il resto della giornata con la mia famiglia a fare compere, riuscendo sempre a strappare con una scusa e gli occhi dolci, l’ennesimo libro da leggere.
Essere speciale significa avere un padre pasticcere e non mangiare dolci, perché sin da piccolina, sono abituata al “sapore” del sale.
Essere singolare è riuscire a trovare il positivo nel negativo, essere felici per le piccole cose, ridere dei propri problemi, trovare i colori tra il trasparente dei cristalli di sale, e avere sempre a disposizione una ricetta di vita super saporita!
di Lorusso Caterina, Liceo Classico Cagnazzi Altamura