Sindrome di Poems

Sindrome di Poems (codice esenzione: RN1610)

COS’E’?

La sindrome di POEMS é una patologia rara multisistemica definita dalla coesistenza di polineuropatia  e gammopatia monoclonale e dalla loro associazione con altre alterazioni tra cui le più importanti che contribuiscono alla definizione della sindrome sono organomegalia e alterazioni cutanee. La sindrome predilige il sesso maschile e, tipicamente, insorge nella quinta-sesta decade di vita, con un’età media di esordio di 48 anni per gli uomini e di 59 anni per le donne. 


COME SI RICONOSCE?

I sintomi all’esordio sono per lo più legati alla Polineuropatia bilaterale, che coinvolge sia le fibre motorie che quelle sensitive degli arti inferiori, e che si manifesta con debolezza muscolare di braccia e gambe, formicolii, intorpidimento, dolore urente e deficit della sensibilità. In circa la metà dei pazienti è possibile riscontrare un’organomegalia, cioè un aumento di dimensioni di alcuni organi interni, più frequentemente linfonodi, fegato, milza e, raramente, cuore. Fra le alterazioni endocrinologiche, le più comuni sono l’ipotiroidismo e l’insufficienza surrenalica; non è raro anche un coinvolgimento della funzione sessuale, con aumento del livello di estrogeni nel sangue che determina, nell’uomo, impotenza e ginecomastia, cioè sviluppo eccessivo delle ghiandole mammarie, e nella donna assenza del ciclo mestruale ed ipertricosi. Sono frequenti anche: diabete mellito/intolleranza al glucosio. Nel sangue dei pazienti si evidenzia tipicamente un aumento di alcune proteine anomale, dette paraproteine o proteine M, che sono “parti” di anticorpi rappresentate dalle catene leggere, o lambda, delle Immunoglobuline A e G, ovvero IgA-lambda e IgG-lambda, prodotte in eccesso a causa dell’abnorme proliferazione plasmacellulare. Altre possibili manifestazioni cliniche comprendono: alterazioni cutanee, quali iperpigmentazione, ispessimento e sudorazione eccessiva della cute; acrocianosi, cioè colore bluastro delle dita di mani e piedi; fenomeno di Raynaud, disturbo circolatorio caratterizzato da crisi ricorrenti di vasospasmo con variazione del colorito cutaneo; sviluppo di angiomi, formazioni patologiche costituite da vasi sanguigni o linfatici; manifestazioni vasculitiche; alopecia, cioè perdita di peli e capelli. Sono frequenti anche edemi agli arti inferiori e dolori articolari. Per confermare il sospetto clinico di Sindrome POEMS deve essere evidenziata, mediante indagini di immunoelettroforesi, la presenza nel sangue e nelle urine della “paraproteina” M, correlata al disturbo proliferativo plasmacellulare. Le radiografie permettono l’individuazione di eventuali lesioni ossee litico-sclerotiche dovute alla proliferazione delle plasmacellule. Lo studio elettromiografico della velocità di conduzione dei nervi, che serve a dimostrare il rallentamento della velocità di conduzione degli impulsi elettrici. Gli ultimi criteri diagnostici per fare diagnosi di POEMS, pubblicati nel 2011 richiedono oltre alla contemporanea presenza di polineuropatia e gammopatia monoclonale, la presenza di uno tra gli altri tre criteri maggiori (Malattia di Castleman, lesioni ossee sclerotiche e valori elevati di VEGF) e uno tra i sei criteri minori (organomegalia, effusioni/edema/ascite, endocrinopatia, alterazioni cutanee, papilledema e trombocitosi/ policitemia). 


COME SI CURA?

Poichè la causa della Sindrome POEMS non è al momento nota, non esiste un trattamento causale standardizzato; è comunque ormai accertata la necessità di curare preliminarmente il disordine proliferativo plasmacellulare. In caso di plasmocitoma solitario o lesione osteosclerotica isolata, il trattamento d’elezione è rappresentato dalla radioterapia, oppure dall’asportazione chirurgica, con frequente guarigione della sindrome. Nella maggior parte dei pazienti, tuttavia, il disordine plasmacellulare non è solitario, ma presenta un coinvolgimento sistemico con infiltrazione diffusa del midollo osseo; in tali casi è indicato un trattamento chemioterapico, che prevede la combinazione di corticosteroidi ad alte dosi e di farmaci immunosoppressori. I primi sono utilizzati frequentemente e con beneficio, ma sono insufficienti, da soli, a controllare le eventuali recidive di malattia se non associati ad una chemioterapia specifica. I farmaci chemioterapici devono essere attentamente selezionati per escludere i farmaci che possono avere un effetto tossico sula neuropatia. La terapia con Immunoglobuline endovena ad alte dosi e plasmaferesi non sempre ha dimostrato un’effettivo beneficio. Alcune recenti evidenze riportano l’efficacia del farmaco anti-VEGF bevacizumab; i risultati sono tuttavia ancora in fase di valutazione.

 

 

Sindrome di POEMS: è italiano il primo studio prospettico attivo in Europa

, 11 Giugno 2013

L’Humanitas Cancer Center conclude il protocollo che ha valutato l’efficacia della lenalidomide come opzione terapeutica per la malattia rara.

ROZZANO – E’ talmente rara che anche nella letteratura scientifica, bacino di utenza per medici e specialisti, sono pochi gli studi che la descrivono, ancor meno quelli che sperimentano nuovi trattamenti. A dare un contributo significativo alle scarse conoscenze sulla sindrome di POEMS (acronimo per Polyneuropathy, Organomegaly, Endocrinopathy, Monoclonal gammopathy and Skin changes) è lo studio condotto dagli ematologi e neurologi dall’Humanitas Cancer Center di Rozzano che ha valutato l’efficacia della lenalidomide su 18 pazienti. Avviato nel 2010 e giunto alla fase conclusiva, quello italiano è l’unico protocollo attivo per questa malattia a livello europeo e potrebbe aprire la strada a nuovi percorsi terapeutici per i pochi casi finora diagnosticati.

CHE COS’E’ LA POEMS?

Secondo le stime epidemiologiche la sindrome di POEMS inciderebbe sulla popolazione con un caso su 1 milione, ma è possibile che ad ammalarsi siano molti più individui, senza diagnosi né terapie adeguate per la scarsa conoscenza della patologia anche tra il personale sanitario. A rendere poco riconoscibile la sindrome è la varietà di manifestazioni cliniche che, prese singolarmente, possono però essere ricondotte ad altre malattie. In genere, il primo segnale è neurologico: il paziente inizia ad avere difficoltà nei movimenti, soprattutto a livello degli arti inferiori, con progressivo peggioramento che può condurre, in taluni casi, a disabilità parziale e semi-totale. A questi sintomi si associano alterazioni endocrinologiche, manifestazioni cutanee, come arrossamento e angiomi, e difetti ematologici, con un aumento delle piastrine e dei globuli rossi, edemi alle caviglie e versamenti pleurici. La sindrome di POEMS colpisce in più distretti (è una malattia multisistemica) e all’esordio si presenta con un quadro clinico talmente sfumato da rimanere nascosta. Cosa c’è alla base della malattia? Non se ne conoscono ancora le cause, ma un anomalo aumento di VEGF, fattore di crescita endoteliale, riscontrato nel siero del sangue dei pazienti, sembra avere un ruolo determinante. “Questa molecola è in grado di modificare la vascolarizzazione, la neoangiogenesi e la permeabilità dei vasi. Sembra che funzioni come un interruttore in grado di accendere la malattia. Non sappiamo però che cosa produca l’eccesso di VEGF” – spiega Andrea Nozza, ematologo Unita Operativa complessa di ematologia, Ospedale di Legnano ” Milano”.

La terapia di elezione per la sindrome di POEMS è il trapianto autologo di cellule staminali, che ha dimostrato di indurre una remissione dei sintomi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Il trapianto non è però un’opzione terapeutica accessibile a tutti: è necessario che i pazienti siano in buone condizioni generali e che non ci siano già dei versamenti pleurici o cardiaci, oltre che poter affrontare senza rischi la procedura di raccolta e reimpianto di cellule staminali. Per chi non è eleggibile al trapianto, sono disponibili farmaci utilizzati nel trattamento di altre patologie dalle caratteristiche simili, come il mieloma multiplo.

LO STUDIO

La sindrome di POEMS presenta dei tratti comuni al mieloma multiplo, anch’esso caratterizzato da un deficit ematologico, ed è presto chiaro il motivo per cui alcuni farmaci possano essere efficaci in entrambe le malattie. Dei trattamenti ‘presi in prestito’ al mieloma multiplo, quello con lenalidomide è il più promettente. A confermarlo i risultati dello studio italiano di fase II, open label, che ha valutato l’efficacia del trattamento con lenalidomide in associazione con desametasone, un corticosteroide. Al protocollo hanno partecipato 18 pazienti con sindrome di POEMS, senza benefici dai trattamenti standard oppure non eleggibili al trapianto. Prosegue Nozza: “Abbiamo ottenuto una risposta molto rapida nei pazienti e già dai primi mesi di trattamento è stato osservato un miglioramento del quadro clinico, con miglioramento della polineuropatia, riduzione degli arrossamenti cutanei e scomparsa della componente monoclonale. In alcuni casi abbiamo ottenuto risultati molto evidenti: ad esempio un paziente che a inizio trattamento era allettato e in ossigenoterapia, oggi dopo tre anni viene a fare la terapia in ambulatorio senza nemmeno le stampelle”. Lo studio non è ancora pubblicato e la lenalidomide non è ancora un trattamento approvato anche per la sindrome di POEMS, ma i risultati positivi preannunciano ulteriori passi in futuro. “E’ da mettere a punto il dosaggio della terapia. In questo protocollo abbiamo somministrato il farmaco in modo continuativo, grazie al fatto che non è neurotossico, ma la rapida risposta riscontrata ci fa credere che si possa variare la terapia. Il futuro potrebbe essere una fase di induzione con lenalidomide e desametasone, con successiva raccolta di staminali e trapianto autologo, con una  terapia di mantenimento per 1-2 anni”, conclude.

Testo scritto da Isabella Continisio.

 

Evento Poems Webinar del 21 Settembre 2020.

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