Page 12 - Meravigliose rarità in cucina
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FAVISMO


               A Comiso il Sindaco vieta di coltivare fave


               A Comiso, in Sicilia, il Sindaco ha vietato ai cittadini di coltivare fave per tutelare
               un bambino affetto da favismo. Il Primo cittadino, nell’ordinanza da lui firmata,

               sottolinea che chi non osserverà la regola, sarà denunciato. Le eventuali
               coltivazioni, inoltre, verranno distrutte a spese dei proprietari. In territorio
               comisano, però, le piantagioni di fave non mancano, anche perché da quelle
               parti il legume rappresenta una vera ghiottoneria.
               Per le persone affette da favismo, patologia diffusa soprattutto nel bacino del
               Mediterraneo, costituisce un rischio non solo la semplice ingestione di fave, ma
               perfino l’odore o l’inalazione del polline.
               La prevenzione più efficace consiste, quindi, nell’assenza di piantagioni e di
               punti vendita del legume. Un’ordinanza come quella di Comiso è in vigore in
               molte città sarde, dov’è vietato coltivare fave a meno di 300 metri dall’abitato.


               Dal racconto di una mamma…



               Le mie figlie, con mio marito, sono andate a visitare Vulcano, una delle isole delle
               Eolie, e quando sono tornate, oltre a raccontarmi la salita al cratere e il forte
               odore di zolfo, mi hanno parlato di una particolarità. Passeggiando per le vie
               del paese, hanno trovato un cartello che vietava la coltivazione di fave e piselli.
               Proseguendo la passeggiata, si sono resi conto che di questa «stranezza» era
               tappezzato tutto il posto.
       Storie di quotidiana rarità
               Dovunque andassero, trovavano cartelli simili, quindi era qualcosa di serio.

               Magari queste coltivazioni diventavano velenose con l’elevata presenza di zolfo,
               mah…
               Mentre degustavano le fantastiche granite siciliane, la curiosità era tale che ha
               prevalso sulla tipica riservatezza di mio marito, così ha chiesto spiegazioni, ed
               ecco la risposta: «C’è un bambino sull’isola che soffre di favismo. Il cartello con
               il divieto permette a questo bambino di muoversi in totale libertà, senza doversi
               limitare nei suoi giochi e nella sua quotidianità».
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